L'Albania
non è semplicemente la terra delle Mercedes e delle aquile, ma è
molto di più.
Negli
ultimi anni questo piccolo Paese della penisola Balcanica si sta
affacciando piano piano al turismo. Sempre più italiani decidono di
visitarla ed alcuni decidono di trasferirsi là (molti pensionati
sono attratti dal costo della vita molto basso).
L'Albania
oltre ad essere un paese a buon mercato, ma è anche un interessante
destinazione anche per coloro che parlano soltanto italiano (più
della metà della popolazione è in grado di parlare la lingua di
Dante, ciò è essenzialmente dovuto alla diffusione di programmi
televisivi in lingua italiana).
Eppure
nonostante gli sforzi dell'Albania nell'aprirsi verso il turismo,
molti turisti rimangono ancora scettici. Alcuni mi hanno addirittura
domandato: ma che ci vai a fare? Ma è un Paese sicuro? Per quanto
riguarda la sicurezza, è un piccolo Paese tranquillo, è un'ottima
destinazione per le viaggiatrici in solitaria (eccetto qualche
“cascamorto” di turno, per quello che ho potuto vedere la società
albanese è ancora piuttosto maschilista).
Cosa
offre l'Albania? Mare cristallino, montagne aspre, un'ottima
gastronomia con prodotti a chilometro zero e splendidi paesini
incastonati nella roccia. Numerose sono le località che meritano una
visita: Vlora, Girocastra, Berat e Ksamil. Io vi racconterò la mia
esperienza in queste ultime due.
Raggiungere
Berat da Tirana è piuttosto semplice: partono diversi bus per pochi
euro. Viaggiare su un bus albanese è un'esperienza unica: troverete
sempre qualcuno con la quale scambiare due parole, il tutto condito
da musica da discoteca ad alto volume.
La
stazione dei bus di Berat si trova piuttosto lontano rispetto al
centro della cittadina, ma c'è un bus che collega le due zone per
pochi centesimi di euro (la moneta è il lek albanese).
Vi
consiglio di pernottare presso l'Hostel Mangalem (per due notti ho
pagato sedici euro in camera condivisa con colazione), oltre a
trovarsi nella città vecchia, l'accoglienza è calorosa. Il padre
del proprietario, Costantin, un arzillo nonnino, professore in
pensione, ama dilettare gli ospiti con le sue teorie e poesie
sull'amore (da giovane studiò il francese da autodidatta).
Le
strade della città vecchia sono piuttosto impervie, quindi vi
sconsiglio di portare valigie grosse e pesanti con voi.
Berat
è conosciuta per essere la città dalle mille finestre e dove
convivono pacificamente musulmani e ortodossi. A testimonianza di
ciò, la moschea si trova accanto la chiesa.
Berat
è una città dove perdersi, tra le sue viuzze impetrate e gli odori
che escono dalle case.
Da
non perdere è la “Cittadella”, con la sua fortezza, le belle
chiese e le case che sono ancora abitate dalla popolazione più
anziana. Raggiungerla è un po' faticoso dovuto all'impervia salita,
ma da lì si può godere di uno splendido panorama su tutta la
vallata.
Per
chi ama magiare bene un ottimo indirizzo è il ristorante “Muzaka”:
personale molto cordiale e ottimo cibo a buon prezzo (un piatto a
base di agnello, verdure grigliate freschissime, dolce e una bibita
per soli otto euro). Qualora siate rimasti soddisfatti del servizio,
è buona norma lasciare la mancia.
Moltissime
sono le specialità gastronomiche da provare in Albania tra le quali
il lokum (dolce gelatinoso originario della Turchia. Viene
aromatizzato con arancia, limone, acqua di rose, pistacchi e spezie
varie), byrek, tave dheu (specialità a base di carne) e molte altre
prelibatezze.
L'Albania
non è soltanto caratterizzata da pittoreschi paesini arroccati sulle
montagne, ma anche da mare color smeraldo.
Così
dopo il mio soggiorno a Berat, decisi di proseguire il mio viaggio
verso la costa: direzione Saranda (da Berat c'è un bus che collega
le due città e si ferma anche a Girocastra).
Saranda
è una città frutto della speculazione edilizia, a mio parere
abbastanza insulsa. Ma a Saranda hanno sede le principali strutture
alberghiere, negozi, ristoranti e bar (i prezzi sono leggermente più
alti rispetto all'entroterra): è un ottimo punto per raggiungere
Ksamil ed il parco nazionale di Butrinto.
Ksamil
è un piccolo villaggio a pochi chilometri da Saranda, un bus collega
Saranda a Butrinto facendo tappa anche a Ksamil.
Ksamil
conta poche piccole strutture alberghiere, piccoli ristorantini
affacciati sulla spiaggia e un mare da non fare invidia ai Caraibi.
Ho
visitato Ksamil i primi di ottobre: le spiagge erano quasi deserte,
il clima piacevole e sono riuscita a farmi una nuotata rigenerante.
L'Albania
è una terra dai mille contrasti, una terra ancora per certi versi
vergine, ma che ha un duro passato alle spalle: un passato fatto di
sofferenze e privazioni.
Malgrado
l'economia stenti a decollare, gli albanesi sono un popolo caloroso
che tende una mano al prossimo.
Purtroppo,
in Italia, si ha un'idea sbagliata dell'Albania, ma soprattutto degli
albanesi.
Vi
inviterei a visitarla per scoprire una nazione accogliente,
sorprendente e dove ancora i pomodori maturano al sole.
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